Chiesa di Santa Tecla


La chiesa di Santa Tecla fu costruita presso la riva del mare nel 1830, grazie alla benevolenza di Stefano Pennisi, e poi ristrutturata, ingrandita e ampiamente modificata dopo i terremoti del 1864, 1879, 1908 e 1914; alcune preziose fotografie d’epoca, oggi conservate in sagrestia, immortalano l’edificio in costruzione nei primi del Novecento. Della chiesa antica, secentesca, rimangono l’originale portale di pietra (oggi posto all’ingresso dell’oratorio) e i più importanti beni ecclesiastici custoditi oggi nella chiesa moderna. Tra questi si annoverano statue e opere pittoriche di particolare pregio, tra cui le tele di santa Tecla con le insegne del martirio, quella raffigurante la Madonna del Rosario, quella di Santa Venera e San Sebastiano e quella di Sant’Antonio Abate tutte opere del celebre artista acese Giacinto Platania. Cuore dell’intera chiesa è la cappella di santa Tecla in cui è riposto il prezioso busto reliquiario della Patrona, fortemente venerata da tutta la città in quanto sua protettrice, insieme a Santa Venera.