Chiesa di Gesù e Maria


La chiesa di Gesù e Maria ha probabili origini tardo cinquecentesche; distrutta dal terremoto del 1693, che provocò ingenti danni all’abitato di Mascali ma pochi decessi, fu ricostruita nei decenni successivi e completata nel 1762, come testimoniato dalla data presente nel cartiglio sull’arco della volta della navata.

Fino al 1928 l’abitato di Sant’Antonino costituiva uno dei quartieri della città di Mascali, l’unico risparmiato dalla colata lavica, che si fermò a pochissimi metri dalla Chiesa di Gesù e Maria, di fronte alla quale i mascalesi avevano posto il simulacro di san Leonardo Abate ed invocato la protezione di sant’Antonio di Padova.

Essa presenta la facciata arricchita da due lesene laterali in stile ionico composito, e da un elegante portale in pietra lavica con timpano spezzato. Il campanile, in cemento armato, fu realizzato solo nel 1930 ad opera della famiglia Continella - Platania di Acireale, come ringraziamento per le ricche proprietà risparmiate durante l’eruzione lavica del 1928. L’interno, a navata unica, è arricchito da raffi nati stucchi e da un cartiglio sull’arco della volta con l’iscrizione “Nunquam invenitur Jesus Nisi cum Maria”; le parole di San Bonaventura ricordano ai fedeli che si può giungere a Gesù solo attraverso Maria.

Sulla parete destra sorge l’altare con la cappella di sant’Antonio di Padova, mentre sulla parete opposta si trova la cappella con la statua della Madonna delle Grazie di bottega leccese. Sull’altare maggiore una pregevole pala, di autore ignoto, databile alla seconda metà del XVIII secolo, rappresenta il Trionfo della Croce, simbolo della Passione, tra le figure di Gesù Cristo avvolto in un manto rosso che lascia scoperto il costato e Maria ricoperta da un manto azzurro.