Basilica Santi Pietro e Paolo


La basilica dei Santi Pietro e Paolo è dedicata ai santi prìncipi degli apostoli, il primo divenuto capo della chiesa, mentre il secondo defi nito l’apostolo delle genti. L’attuale edifi cio sacro risale agli inizi del XVII secolo ed è stato costruito per volere dell’omonima confraternita che in questo luogo possedeva un Oratorio.

Il prospetto principale, che all’origine si presentava molto semplice, è stato arricchito nel 1740 su progetto di Pietro Paolo Vasta, artista acese incaricato di realizzare il disegno per la nuova facciata. Egli seppe coniugare in modo ottimale il collegamento tra il precedente campanile in stile barocco siciliano con un prospetto di chiaro stile romano, proponendo l’illusione di una chiesa a tre navate ed utilizzando la colonna classica come unità di misura dei primi due ordini. Un terzo ordine verrà in seguito inserito dall’architetto Paolo Guarrera che cercherà di attenuare la verticalità della torre campanaria.

Al suo interno sono custodite varie opere tra cui si segnalano: i Santi Alfi o, Cirino e Filadelfo e Sant’Antonio abate di Giacinto Platania dell’ultimo quarto del XVII secolo; l’Estasi di Sant’Andrea di Avellino di Pietro Paolo Vasta della metà del XVIII secolo; la Madonna con Bambino e Santi e, in sacrestia, i Santi Pietro Paolo che adorano l’Eucarestia di Matteo Ragonisi. Sull’altare del Santissimo Sacramento è collocata la venerata statua del Divinissimo Cristo alla Colonna, realizzata in legno, gesso e cartapesta. Sull’altare maggiore sotto la cupola è l’organo in stile neogotico costruito da Giovanni Patanè Rocca. Adiacenti alla navata si trovano la cappella di Gesù e Maria, che custodisce la statua in cartone romano del Cristo morto donato nel 1732 all’Arciconfraternità del Santissimo Crocifi sso, e la cappella della Madre del Divino Amore con gli affreschi eseguiti da Alessandro D’Anna nel 1768 in stile rococò. All’interno di quest’ultimo ambiente è una interessante esposizione di sculture lignee comprese tra XVII e XIX secolo tra i cui i simulacri dei Santi titolari della chiesa e le statue dei santi fratelli martiri Alfi o, Cirino e Filadelfo di cui la chiesa costituisce tappa del cammino devozionale in Sicilia.