La chiesa madre di Aci S. Antonio è dedicata al Santo omonino, eremita e padre del monachesimo che, dopo aver donato tutti i suoi beni ai poveri, condusse una vita all’insegna del sacrificio nel deserto come un anacoreta.
L’impianto basilicale, originariamente realizzato nel XVI secolo e ricostruito nel XVII secolo in seguito al catastrofico sisma del 1693, presenta sugli altari laterali delle navate interessanti opere di artisti rappresentativi del territorio, tra cui si segnalano: l’Istituzione dell’Eucarestia; l’Immacolata ed i Santi Pietro e Paolo di Antonio Sciuto; la Madonna del Carmelo; la Madonna del Rosario; San Giovanni e Maria Maddalena e l’Addolorata di Alessandro Vasta. Nel transetto le cappelle del Crocifisso e di S. Giuseppe. Accanto al presbiterio, decorato da Pietro Paolo ed Alessandro Vasta nel 1793 con storie della vita di S. Antonio abate, nell’abside di destra è sita la cappella del Santo patrono ove è custodito il venerato simulacro della metà del XVI secolo.
Nei locali annessi alla sacrestia si trova il Museo di Sant’Antonio abate che custodisce suppellettili e paramenti liturgici di particolare pregio.